giovedì 24 settembre 2020

Potenziamento di 100 kW senza intaccare la liquidità aziendale

Potenziamento impianto fotovoltaico 100 kW ad Alessandria

A novembre 2018 abbiamo eseguito - su mandato di ACEPER - la verifica di un impianto fotovoltaico in provincia di Alessandria, di potenza nominale pari a 19,79 kWp, costituito da 107 moduli fotovoltaici EGM 185 in silicio cristallino da 185 Wp cadauno installati in modo complanare al manto di copertura del fabbricato industriale.

L’impianto, entrato in esercizio nel marzo 2011, era incentivato in Secondo Conto Energia (D.M. 19-02-2007) ed operava in regime di Scambio sul Posto.

Fase 1: il Check up

Su buona parte dei moduli i nostri tecnici hanno riscontrato il difetto estetico chiamato “bava di lumaca” - solitamente dovuto a microfessurazioni prodottesi durante le fasi di produzione, trasporto oppure di installazione – spesso all'origine di cali di rendimento, dal 10 al 20%.  
Tuttavia, in questo caso, dall'analisi dei dati di produzione tale fenomeno non sembrava influenzare significativamente le performance di impianto, che presentavano infatti un contenuto scostamento dai valori di stima, in linea con il normale funzionamento degli impianti fotovoltaici in generale.
La causa del calo di produzione è stata imputata perciò al fisiologico decadimento prestazionale dei pannelli ed al loro eccessivo sporcamento.

L’analisi dei quadri di protezione lato corrente continua e degli inverter - n. 3 SolarEdge SE6000 e 1 SE3300 – non ha evidenziato problematiche; lo stesso valeva per i quadri di protezione lato corrente alternata.

Si è invece riscontrata la necessità di procedere alla taratura del contatore di produzione e del sistema di Protezione di Interfaccia (SPI) ai sensi della Delibera AEEGSI n.786/2016/R/EEL.

L’impianto era dotato di un sistema di monitoraggio remoto che però funzionava solo in modo parziale.

Pertanto, per una migliore resa dell’impianto e per prevenire episodi di mancata produzione, abbiamo consigliato al cliente di procedere al ripristino della corretta funzionalità del sistema ed alla stipula di un contratto di manutenzione e gestione che prevedesse anche la verifica giornaliera del corretto funzionamento di tutte le apparecchiature. Questo consente la diagnosi tempestiva di problematiche per evitare danni da mancata produzione.

In sede di check up fotovoltaico sono abbiamo inoltre analizzato i consumi dell’attività condotta nell'edificio, ed è emerso che, oltre all'autoconsumo dell’energia prodotta dall'impianto sulla copertura, un ulteriore fabbisogno veniva soddisfatto acquistando energia elettrica per circa 25.000 € l’anno.

Da qui la nostra proposta di potenziare l’impianto aggiungendo 98,27 kWp di potenza installata, con un aumento di produzione stimato in 101.639 kWh/anno. 

Fase 2: la ricerca di Incentivi

Per finanziare la realizzazione dell’impianto, abbiamo fornito supporto al cliente nella ricerca di sistemi di incentivazione ed individuato una soluzione nel Bando “fonti rinnovabili nelle Imprese” di Regione Piemonte. In questo modo è stato possibile realizzare l’intervento senza intaccare la liquidità aziendale.

Si tratta infatti di un incentivo alle Piccole medie imprese (PMI) non energivore e Grandi imprese (GI) e PMI energivore del Piemonte, finalizzato all'installazione di impianti a fonti rinnovabili per la produzione e l'autoconsumo di energia.

Grazie a questo bando, aperto lo scorso mese di marzo - le imprese possono arrivare a coprire fino al 100% dei costi ammissibili grazie ad un finanziamento combinato con un contributo a fondo perduto:

  • finanziamento pari almeno all'80% del valore del progetto, erogato per il 75% con fondi regionali a tasso zero e per la quota restante (pari ad almeno al 25%) da fondi bancari;

  • contributo a fondo perduto, fino ad un massimo del 20% del valore del progetto.

La dotazione finanziaria del bando - che rientra nel programma operativo POR FESR 2014/2020 - ammontava a  circa 95 milioni di euro ed è ora in esaurimento, motivo per cui la Regione ha deciso di chiudere lo sportello per la presentazione delle domande di agevolazione il prossimo 30 settembre 2020.

Fase 3: il potenziamento dell'impianto esistente

A livello preliminare abbiamo coinvolto il nostro partner AEFFE lattoneria e coperture S.R.L. per interventi di rinforzo strutturale e rifacimento della copertura, che non dava garanzie di durata adeguate all'installazione di un impianto fotovoltaico.

Abbiamo così potuto procedere con l’installazione della nuova sezione dell’impianto, costituita da 317 moduli fotovoltaici in silicio cristallino QCELLS modello Q.PEAK DUO BLK-G5 310 di potenza nominale pari a 310 Wp.

Per velocizzare i tempi di svolgimento dei lavori, siamo riusciti ad operare in contemporanea al nostro partner in modo che, mentre Aeffe si occupava del rifacimento di una porzione di copertura, noi abbiamo installato i pannelli fotovoltaici su altra parte. In questo modo sono stati ottimizzate le tempistiche di realizzazione, con evidenti benefici per la committenza.

Per quanto riguarda l’inverter, si è optato per un convertitore SolarEdge trifase di potenza nominale pari a 82,8 kW, che in abbinamento agli ottimizzatori ha consentito di sfruttare al massimo la superficie della copertura, anche in aree a tratti in ombra.

Fase 4: adeguamento antincendio

Il sistema SolarEdge è caratterizzato da una funzione di sicurezza integrata che elimina i rischi di elettrocuzione in caso di incendio: quando gli operatori staccano la corrente dell’edificio in fiamme, i moduli normalmente continuano a generare tensione.

In caso di assenza del segnale dall’inverter, gli ottimizzatori SolarEdge vanno invece automaticamente in sicurezza, arrestando (diversamente dagli inverter tradizionali) sia la corrente che la tensione in ciascun modulo e nella stringa.

L’arresto a livello di modulo avviene automaticamente anche quando i sensori termici per ogni modulo rilevano un aumento di temperatura, svolgendo una funzione di prevenzione incendi. Gli ottimizzatori di SolarEdge agiscono infatti come un array di più sensori, ciascuno per ogni modulo, in grado di rilevare gli archi elettrici. Questa soluzione ha consentito all’attività in oggetto, soggetta a CPI, di essere in regola con i requisiti della normativa antincendio.

Conclusioni

Il check up dell'impianto è stato un punto di partenza fondamentale, che ha consentito non solo di risolvere alcune criticità, ma anche di abbattere i costi di approvvigionamento energetico del cliente. Grazie al repowering, cioè al potenziamento dell'impianto, infatti, il cliente vede ridotta almeno della metà la bolletta elettrica annuale.

Il vero vantaggio di tutta l'operazione però è stata l'adesione al Bando "fonti rinnovabili nelle imprese" emanato da Regione Piemonte: l'intero intervento è infatti stato realizzato a costo zero per l'impresa cliente.



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