L'ing. Camporotondo, responsabile commerciale di Ecotechno Impianti, interviene su Solare B2B sul tema della bancabilità degli impianti fotovoltaici commerciali
Il mercato del fotovoltaico vede crescere le installazioni industriali e commerciali: sempre più imprese colgono i vantaggi di un investimento nel fotovoltaico come un'occasione per ridurre i costi operativi legati all'approvvigionamento energetico.
Il risparmio energetico rappresenta infatti una importante leva per la competitività, soprattutto in un periodo problematico come quello attuale.
Assumere il controllo della propria energia - attraverso gestione oculata ed autoproduzione - mette inoltre l'impresa al riparo degli aumenti tariffari ed incrementa l'efficienza aziendale.
Installare un impianto fotovoltaico sulla copertura di edifici industriali e commerciali rappresenta un'ottima opportunità di valorizzazione degli immobili: un investimento il cui tempo di rientro si attesta sotto i cinque anni grazie a credito di imposta e ammortamento.
Nonostante le problematiche strutturali che potrebbero frenare le installazioni negli edifici obsoleti, l'utilizzo di componenti di alta qualità ed una sapiente progettazione consentono di ottimizzare l'investimento.
La nuova generazione di imprenditori, in particolar modo, non si lascia spaventare da ostacoli facilmente superabili e resta fortemente orientata agli investimenti in sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile. Questo grazie non solo alla spiccata sensibilità alle tematiche ambientali, ma anche alla focalizzazione sui vantaggi dell'autoconsumo in ottica di risparmio sui costi aziendali.
Da qui l'esigenza di tenere sempre sotto controllo i flussi di produzione e consumo di energia attraverso sistemi di monitoraggio semplici ed affidabili. Va nella stessa direzione la sempre maggior richiesta di soluzioni tecniche che massimizzino la produttività degli impianti e consentano di sfruttare al meglio l'energia prodotta.
Ad oggi, nonostante queste premesse positive, il settore delle installazioni commerciali ha subito una frenata a causa della crisi che l'emergenza sanitaria ha scatenato. Per ripartire si punta quindi molto sui sistemi di incentivazione, che non contemplano in questo caso l'Eco-bonus 110% ma proseguono secondo quanto già disposto in epoca pre-Covid:
- il Decreto FER1,
- gli incentivi locali in conto capitale,
- lo scambio sul posto oppure,
- maggiorazioni in caso di installazione dell’impianto congiuntamente allo smaltimento dell’eternit.
A tal proposito l'ing. Andrea Camporotondo, responsabile commerciale Ecotechno Impianti, afferma:
“Gli incentivi sono un’ottima leva per indurre l’imprenditore a considerare l’opportunità di installare un impianto fotovoltaico. Ciò anche grazie al fatto che gli stessi istituti di credito, a fronte delle garanzie provenienti dalla convenzione con il GSE (Conto energia o FER) sono più propensi a concedere mutui e finanziamenti, che consentono alle imprese di investire senza intaccare la propria liquidità.
Una volta aperta la trattativa, è possibile valutare col cliente modalità di valorizzazione dell’energia prodotta, come l’autoconsumo abbinato allo Scambio sul Posto, che potrebbero rivelarsi anche più redditizi. È fondamentale che non solo gli imprenditori, ma anche gli istituti di credito percepiscano la validità di soluzioni altamente remunerative al di fuori di sistemi di incentivazione come il FER1."
“Sicuramente le banche vedono negli incentivi ventennali erogati dal GSE una sicurezza maggiore rispetto al rating delle aziende che si trovano a dover finanziare. Questa convinzione ritengo però sia dovuta ad una cultura lacunosa relativamente alle fonti di energia rinnovabile.
Noi ad esempio collaboriamo con vari istituti di credito e notiamo che iniziano a vedere vere opportunità nelle FER, tanto che capita che ci suggeriscano correntisti come potenziali clienti. Allo stesso modo, noi veniamo da loro formati relativamente agli strumenti finanziari che possiamo direttamente suggerire al cliente in fase di preventivo.
Così facendo ci si può svincolare dagli incentivi del Decreto FER1, il cui iter peraltro richiede tempistiche lunghissime. Infatti per l’iscrizione ad un registro bisogna partire con le pratiche con almeno un paio di mesi di anticipo.
È necessario poi attendere altri quattro mesi per conoscere le graduatorie del GSE. Queste tempistiche così prolungate rendono più difficile la pianificazione dell’attività dell’installatore in termini di approvvigionamenti e gestione del personale; dalla parte del cliente l’incertezza si ripercuote sulle aspettative di raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico.”
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